Mattioli: LiFE 2016, il coraggio della nostra proposta

Intervistiamo Lorenzo Mattioli, presidente di Anip Confindustria, ideatore e promotore di LiFE, alla vigilia dell’edizione 2016 della manifestazione per cogliere, dalle sue parole, il pensiero che ha portato alla elaborazione del programma dell’evento e le attese sul dibattito che animerà la “due giorni” milanese.

Domanda: L’edizione “zero” di LiFE, quella dell’anno scorso, è stata caratterizzata dalla sfida dell’identità e dalla capacità, per la prima volta nella storia del settore, di ritrovarsi in un luogo comune per raccontarsi al paese. Se volessimo racchiudere in uno slogan cosa sarà LIFE 2016 come potremmo definirla?

Risposta: Il LiFE della proposta, della costruzione. Lo scorso anno abbiamo detto al Paese, e a noi stessi, che ci siamo, esistiamo, siamo un comparto industriale strategico il futuro dell’Italia. Bene, quest’anno racconteremo perché siamo importanti strategici, quali progetti abbiamo e come intendiamo il futuro del nostro paese. Insomma il significato autentico e propositivo del nostro slogan “sosteniamo l’Italia”.

Domanda: Come? Quali sono i temi e le proposte che lancerete dal palco di LiFE?

Risposta: Innanzitutto i temi attorno al quale svilupperemo i tre “table&speech previsti quest’anno – formula felice di confronto tra imprenditori, istituzioni, politica e stakeholder di nostra invenzione (che vanta già diversi tentativi di imitazione) diventati elemento identitaria di LiFE dopo il successo dello scorso anno – rappresentano altrettante linee strategiche di intervento, concrete, attraverso le quali le nostre imprese possono contribuire a un futuro di maggiore efficienza e qualità della vita. I Beni Culturali dove, se la politica e le istituzioni decidono di aprire seriamente alla possibilità di gestione manageriale del sistema attraverso il coinvolgimento delle aziende di facility management potremmo arrivare, nel prossimo triennio, a raddoppiare gli incassi dei musei statali italiani, toccando quota 300 milioni di euro/anno, riducendo nel contempo l’intervento della finanza pubblica. La rigenerazione urbana e il nuovo “facility delle città”, dove l’efficienza gestionale delle nostre imprese uscendo fuori dall’ambito immobiliare ed estendendosi ai sistemi urbani sarebbe capace di generare immense economie energetiche e finanziarie con un impatto notevole in termini di qualità della vita dei cittadini. Infine, l’innovazione e la tecnologia verso il Facility 4.0, con l’era dei “servizi intelligenti”, che intende valorizzare il piano proposto dal Ministro Calenda in un percorso di innovazione tecnologica che non sarà “sostitutivo” della forza lavoro, ma qualificante, per rimanere fedeli alla caratteristica del nostro comparto che è, e vuole rimanere, “labour intensive”.

Domanda: Poi, ci sono le grandi partite della NASPI e della nuova legge sugli appalti ….

Risposta: Certo, le prossime settimane saranno decisive per la definitiva cancellazione di questo “non-sense” giuridico rappresentato dalla NASPI, così come saranno importanti per il lavoro che sta portando avanti l’Autorità anticorruzione nel disegnare i regolamenti attuativi della nuova normativa sugli appalti pubblici. Ma, al di là dei contenuti di queste due vicende centrali nel dibattito di Life 2016, mi preme evidenziare in questa sede come, attorno a due temi centrali per lo sviluppo del nostro settore siamo riusciti a costruire una modalità moderna e trasparente di rappresentare i nostri interessi al mondo della politica e delle istituzioni. Insomma, un “fare lobby” lontano dalle logiche del sottobosco e del traffico politico – che continuano purtroppo a rappresentare la modalità più praticata nel nostro paese – ma improntate alla trasparenza del dialogo, al rispetto dei ruoli, affidando esclusivamente alla forza delle nostre motivazioni e del peso sociale ed economico che le nostre imprese rappresentano la capacità di “pressione” sulla classe politica del paese. Per illustrare alla forza politica di governo, al decisore pubblico, l’irrazionalità e il costo sociale ed economico di una norma iniqua, abbiamo chiesto alla fondazione del partito di maggioranza di realizzare uno studio sulla NASPi che ha confermato, in termini scientifici, la nostra contrarietà fondando in modo rigoroso le motivazioni per la sua cancellazione. Così come sulla nuova normativa degli appalti, abbiamo voluto coinvolgere l’Anac ed altri autorevoli istituzioni amministrative dello Stato, in una grande operazione didattica e di formazione manageriale. Per ascoltare, ed imparare, l’articolazione di un sistema normativo destinato a cambiare le modalità della spesa pubblica italiana, ma anche rappresentare le istanze di un settore che in quella nuova normativa, se ben progettata, può giocare un ruolo strategico nella modernizzazione del paese.

Domanda: In questo contesto arriva, inoltre, la nascita di Confindustria servizi …

Risposta: Sì, se mi consente, un gran finale che chiude la parabola della sfida identitaria e della rappresentanza lanciata a LiFE 2015 in un confronto che sarà moderato proprio da quello stesso Oscar Giannino che lo scorso anno ci aveva spronato e provocato su questo tema. Giannino al quale chiederemo quest’anno di guardare avanti insieme a noi per intraprendere un nuovo percorso dove abbiamo voluto coinvolgere tutte le grandi associazioni che rappresentano le imprese riconoscibili nel facility italiano. Perché siamo convinti, e lo testimonieremo con LiFE, che gli elementi che ci accomunano sono molto più importanti e strategici delle nostre differenze. Una sfida che abbiamo condiviso con il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, perché siamo convinti che determinerà un cambiamento rilevante nella dialettica sociale e politica del paese.

Domanda: Ultimo e primo, infine, il tema della solidarietà. La serata di gala dedicata all’Unicef, l’adesione al progetto di Confindustria del “Club Capitani Coraggiosi”… un “fuori tema” o un nuovo percorso etico promosso da LiFE?

Risposta: Il tema della responsabilità sociale è diventato ormai parte integrante della conduzione manageriale, e dei bilanci, di un’impresa moderna. Noi, aderendo al progetto di Confindustria del “Club Capitani Coraggiosi”, abbiamo voluto portare il tema etico della responsabilità sociale oltre la dimensione aziendale ed associativa. Il luogo-evento dove, oggi, si identifica e rappresenta il vasto settore industriale del facility, LiFE, lancia un progetto che è anche una sfida: ascoltare, aiutare, accogliere coloro che non hanno avuto dalla vita la nostra stessa fortuna, sostenere la vita, la salute e l’istruzione di bambini che conducono un’esistenza di stenti deve diventare parte integrante del nostro modo di “essere imprenditori”. Confindustria ha aperto questa strada che noi vogliamo supportare con tutte le nostre forze. Sono convinto che la testimonianza che porteranno i ragazzi della Orquesta de Instrumentos Reciclados de Cateura lascerà un segno in tutti noi forse, molto più forte della memoria dei dibattiti di LiFE. Un eredità umana e morale che, lo dico con orgoglio, rappresenterà l’eredità più preziosa di questa nostra manifestazione.

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