Servizi, un mercato che supera i 21 miliardi di fatturato con 532mila addetti. Mattioli: Servono regole certe per tutelare e far crescere il settore

Il comparto dei Servizi è in costante oggi crescita negli ultimi anni. Lo dice una ricerca del centro ricerche Cresme diffusa nel corso di LiFE 2019, la due giorni dedicata alle imprese del settore labour intensive promossa a Venezia da CONFINDUSTRIA SERVIZI HYGIENE,CLEANING & FACILITY SERVICES, LABOUR SAFETY SOLUTIONS sotto la direzione di Paolo Valente. Il report prende in considerazione le imprese del Facility management, cleaning, igiene e sicurezza: “Si tratta di un mercato – spiega il Cresme – composto da 53500 imprese che conta 532mila addetti ed un fatturato di 21,2 miliardi. Tutti in salita gli indici su numero imprese, addetti e fatturato nel periodo considerato (ovvero tra il 2013 ed il 2017). Il numero di imprese è cresciuto del 3%, il personale del 5% ed i fatturati dell’11%”.

Ha commentato il presidente della federazione confindustriale dei Servizi, Lorenzo Mattioli: “I dati del centro studi dimostrano come il nostro comparto sia tra i più importanti in Italia e per questo ha bisogno di regole specifiche e tutele che salvaguardino imprese e lavoratori. Dalla due giorni di Venezia abbiamo rilanciato la proposta di una ‘Industria dei servizi’ per il Paese che si fonda su questi pilastri: una legge quadro che possa essere da riferimento per chi opera nel mercato, una pari dignità rispetto al comparto dei lavori pubblici nella elaborazione del Codice Appalti, un ripensamento sulle attività di internalizzazioni che si profila all’orizzonte, a partire dalla dannosa decisione assumere oltre 11mila bidelli nelle scuole, con costi sociali elevatissimi dovuti al licenziamento delle oltre 16mila unità lavorative impiegate, con contratto a tempo indeterminato, negli appalti affidati alle imprese.

 

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