LiFE 2019, il lavoro che cambia sotto la lente delle imprese dei Servizi

Si è aperta con una tavola rotonda su ‘Innovazione, Lavoro e capitale umano la prima giornata di LiFE 2019, l’evento promosso dal gruppo di associazioni raccolte in  CONFINDUSTRIA SERVIZI HYGIENE,CLEANING & FACILITY SERVICES, LABOUR SAFETY SOLUTIONS, organismo presieduto da Lorenzo Mattioli che rappresenta oltre 500 imprese del comparto dei Servizi con un fatturato di oltre 2,7 miliardi di euro.

In apertura dei lavori Mattioli ha letto la nota di ringraziamento giunta dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, grato per la vicinanza delle imprese dei Servizi in un momento delicato per la città. LiFE ha infatti aderito alla sottoscrizione aperta dal Comune per sostenere al più presto il ripristino dei danni ricevuti con l’alluvione. I fondi andranno sull’apposito conto corrente dedicato all’emergenza acqua alta (IBAN: IT 24 T 03069 02117 100000 018767, causale ‘contributo emergenza acqua alta)’. Il direttore della manifestazione, Paolo Valente, ha spiegato inoltre come la scelta di realizzare LiFE a Venezia sia stata dettata proprio dalla ricerca di un luogo evocativo per “nuove sfide legate al mondo dei Servizi, la cui crescita è sempre in controtendenza rispetto ad altri”.

Al confronto dedicato ad ‘Innovazione, Lavoro e Capitale Umano’ coordinato dal direttore del Sole24Ore Fabio Tamburini hanno partecipato, oltre a Mattioli, l’economista Jean Paul Fitoussi, il direttore area Lavoro, welfare e capitale umano in Confindustria Pierangelo Albini, e Davide Casaleggio, presidente di Casaleggio Associati, che ha esposto alla platea i risultati del suo studio ‘La fine del Lavoro come lo conosciamo’.

“Nel 2054 solo l’1% del nostro tempo sarà dedicato al lavoro, e la produttività sarà probabilmente infinita, così il vero valore saranno i rapporti umani e gli accessi ai clienti”, ha detto Casaleggio ricordando che “l’impatto delle tecnologie sarà esponenziale e veloce con effetti dirompenti sull’occupazione”. Una posizione che ha stimolato il dibattito, con toni differenti, come quello di Fitoussi, che ha ravvisato invece l’aumento delle disuguaglianze: “Credo alla tesi che vede in questa epoca, con una forza lavoro aumentata a due miliardi di persone, l’incremento enorme dei profitti e la diminuzione dei salari individuali, oltre che una precarizzazione dell’economia. Da parte di Albini, invece, lo stimolo per le parti datoriali “a mettere in campo un nuovo modello di rappresentanza basato sulla conoscenza”, proprio per fare fronte alle innovazioni che hanno conseguenze sulle relazioni industriali oltre che sulle dinamiche del lavoro. “Le nostre imprese – ha detto Lorenzo Mattioli – sono molto attente ai cambiamenti in atto. Nel comparto dei Servizi assistiamo ad un aumento della produttività, ma siamo molto preoccupati perché i provvedimenti del governo sembrano di segno opposto alla produttività. I processi di internalizzazione, ad esempio quello dei servizi di pulizia nelle scuole, sta paradossalmente togliendo il lavoro a chi ce l’ha”.

L’evento prosegue 22 novembre: la giornata aperta dallo speech di Andrea Barchiesi su La gestione della reputazione non solo digitale per le imprese, prevede tre tavoli tematici in parallelo su Innovazione e trasformazione digitale nel mondo dei Servizi; Green e Blu Economy; Verso un nuovo ciclo di mercato: nuove regole, nuove opportunità?. Interverranno le imprese, esponenti delle istituzioni e del Governo che raccoglieranno le proposte che dall’evento veneziano saranno indirizzate al Paese. I lavori si concludono nel pomeriggio con due talk incentrati su: ‘Peso e misura dei Servizi industriali in Italia e in Europa’ dove, con il contributo del CRESME e dell’associazione di settore europea (la EFCI) verrà delineata la dimensione del comparto a livello nazionale ed europeo. Si parlerà, inoltre, di ‘Una nuova proposta industriale al Paese’ con la raccolta e il rilancio delle sfide elaborate nel corso della due giorni.

 

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