QUI LONDRA: le aziende parlino ai millenials, investitori ‘etici’ del futuro

Nuovo appuntamento con QUI LONDRA – rubrica curata da Claudio Cornini, fondatore della boutique finanziaria londinese Cornhill & Harvest. Una realtà che in partnership con ANIP offre un importante aiuto per lo sviluppo delle nostre imprese.

di Claudio Cornini, Director Cornhill & Harvest Limited

 

“Che tu possa vivere in tempi interessanti” si vuole dica una famosa iattura cinese. Ma siamo sicuri che è proprio una iattura? Chi vuole vivere in tempi boring, noiosi, è solo chi gode di una rendita di posizione. Non chi produce valore aggiunto. Gli imprenditori veri – a differenza dei rentier – devono anzi augurarsi il cambiamento. Per sfruttare le asimmetrie. Come in barca a vela: purchè ci sia vento si naviga – con le vele impostate all’angolo giusto, s’intende.

E dopo anni di deserto dei tartari, in cui le cassandre annunciavano il cambiamento, vuoi vedere che il cambiamento stavolta sta arrivando davvero?

No, non alludo all’acquisizione della settimana scorsa di Ultrapharm da parte di Finsbury Goods, per coprire il mercato in crescita esponenziale del gluten-free (però chi l’avrebbe mai detto?!).

Neanche alla scomparsa di Whatsapp tra le giovani generazioni (la mia stepdaughter di 19 anni non sapeva neanche cosa fosse Whatsapp, e ha scaricato la app solo per comunicare dalla sua università inglese con la nonna…). O del fatto che la maggior parte dei teenagers con cui ho parlato a Londra hanno guardato i risultati delle partite di calcio di Russia 2018 non dalla TV ma da live feeds, mentre essi stessi giocavano quelle partite sul videogame FIFA Soccer?

No. Parlo della attenzione dei Millennials e della Generation Z per investimenti compatibili con criteri di ESG (Environment, Social and Governance) e SRI (Socially Responsible Investments).

Avendo per decenni preso sbornie da olio santo di convegni su Etica ed Economia, la mia certezza è sempre stata che l’economia sarebbe diventata etica quando sarebbero diventati etici gli investitori.

E la faccenda ESG-SRI pare proprio essere il punto di svolta. E sta diventando così importante che persino la Commissione UE se ne accorta e intende legiferare su una definizione condivisa e verificabile di, appunto, ESG e SRI.

E, allora, non è il momento che aziende come quelle ANIP, che puliscono il Pianeta (ESG- Environment), assistono le persone (ESG-Social) e sono labour-intensive (SRI) si attrezzino per “far sapere” oltre che per “saper fare”? Anche magari per entrare tra qualche anno nei futuri portafogli di investimento degli ex-ragazzi di oggi?

Parliamone.

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