‘Sblocca Cantieri’ e riforma Codice appalti, ANIP-Confindustria: «Servizi snobbati, ma sono la più grande opera pubblica del Paese»

«Siamo favorevoli ad un superamento dell’attuale situazione di stallo che il Codice degli appalti conosce soprattutto nella sua attuazione, ma siamo preoccupatissimi che questa ennesima riforma tralasci i servizi relegandoli ad opere accessorie. Preoccupazione che cresce, per giunta, se il primo intervento riguarderà lo sblocco dei cantieri senza menzionare in nessun modo i servizi che sono il più grande cantiere d’Italia.  Se la Tav Torino-Lione vale circa 2,3 miliardi, è bene ricordare che i servizi pubblici messi a bando dalla più grande gara in Europa riguardavano i servizi integrati e il facility Management (la gara Consip FM4 ancora bloccata) per un valore complessivo di 2,7 miliardi.Queste cifre servono a far comprendere come non si possa snobbare un mercato valutato intorno ai 40 miliardi di euro (ovvero la cifra che ogni anno spendono le impese – in particolare del manifatturiero – per acquistare servizi) ed aspettare sine diele modifiche del Codice. Non avrebbe senso sbloccare opere e cantieri per costruzioni e manutenzioni e lasciare imbrigliate le imprese dei servizi in attesa di una perenne modifica del Codice dei contratti pubblici che, vogliamo ricordare, sin dal suo nome porta la dicitura ‘servizi’, insieme a quella di lavori e forniture.

L’ANIP-Confindustria ha appena riunito le proprie aziende per affrontare l’attuale situazione in tema di appalti pubblici, a partire dalla procedura d’infrazione Ue sino all’iter di riforma del Codice che Governo e Parlamento vogliono perseguire con legge delega e successivi decreti legislativi. L’incontro è stata l’occasione per ribadirecome non si possa aspettare altro tempo.

I servizi sono opere di serie A, importanti per l’economia del Paese, sostenuti da una forza lavoro di circa 10,7 milioni di addetti.Il nostro appello, a tutti gli attori dell’industria dei servizi, è quello di prendere una iniziativa congiunta affinchè il governo possa ascoltare le nostre istanze enon si accumulino ulteriori ritardi nella revisione del Codice, e si capisca che la qualità della vita delle persone e dei lavoratori, di tutti i cittadini, è migliore se un Paese eroga servizi di qualità, nei tempi, nei modi e con i costi giusti. E non guardando al massimo profitto attraverso il massimo ribasso. Pratica che l’attuale normativa ancora non riesce a debellare». Lo dichiara in una nota Lorenzo Mattioli, il presidente di ANIP-Confindustria, Associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati di Confindustria.

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